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"Bisognerebbe prendersi cura della salute come ci si prende cura del divertimento, allora non si sarebbe mai malati."

François Gervais (criminologo e teologo), 1945-in vita

OZONOTERAPIA

Secondo l'evidenza sperimentale della spettroscopia a microonde, l'ozono è una molecola piegata, con una simmetria simile alla molecola dell'acqua. Le distanze di legame sono 127,2 pm, mentre l'angolo O – O – O è 116,78°, il che la rende una molecola polare. La molecola può essere rappresentata come un ibrido di risonanza con due strutture limite, ciascuna con un singolo legame da un lato e doppio legame dall'altro.
L'ozono è un gas instabile, non può dunque essere conservato ma deve essere prodotto al momento dell'uso. Ha un odore pungente caratteristico, lo stesso che accompagna talvolta i temporali, dovuto proprio all'ozono prodotto dalle scariche elettriche dei fulmini.
I composti derivanti dall'ozono sono chiamati ozonuri.
La solubilità in acqua (a 0° C) dell’ozono è 10 volte quella dell’ossigeno e permette un’immediata reazione con ciascun composto solubile o biomolecola presente nei fluidi biologici.
L’ozono è il terzo agente ossidante più potente dopo fluorina e persolfato, fatto che spiega la sua alta reattività.
L’ozono è formato dall’ossigeno puro mediante un processo endotermico che richiede alti gradienti di voltaggio.
La reazione è reversibile.
Nella stratosfera, a circa 22 km di altezza, lo strato di ozono raggiunge la massima concentrazione assolvendo l’importante compito di assorbire la maggior parte della radiazione solare ultravioletta (UV) (<290 nm).
L’emissione solare di UV catalizza la produzione di ozono (reazione di Chapman), in modo da poter controllare le radiazioni UV e proteggere i sistemi biologici sulla Terra.

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Ozono proprietà terapeutiche:

Antivirale, antibatterico, antifungino

L'ozono terapia interrompe l'integrità dell'involucro cellulare batterico attraverso l'ossidazione dei fosfolipidi e delle lipoproteine di parete.
Nei funghi, l'O3 inibisce la crescita cellulare in determinate fasi.
Nei virus, l'O3 danneggia il capside virale e sconvolge il ciclo riproduttivo interrompendo il contatto virus-cellula con la perossidazione. I deboli rivestimenti enzimatici sulle cellule che le rendono vulnerabili all'invasione da parte dei virus le rendono suscettibili all'ossidazione e all'eliminazione dal corpo, che poi le sostituisce con cellule sane.
Si è scoperto che l'ozono inattiva completamente l'HIV in vitro, questa azione dell'O3 era dose-dipendente. La concentrazione utilizzata per l'inattivazione è risultata non citotossica. L'inattivazione era dovuta alla riduzione della proteina core p24 dell'HIV. È stato anche scoperto che l'ozono aumenta l'immunità dell'ospite aumentando la produzione di citochine.
In uno studio in vitro, è stato osservato che l'O3 è molto efficace nel ridurre le concentrazioni di Acinetobacter baumannii, Clostridium difficile e Staphylococcus aureus resistente alla meticillina in campioni secchi e umidi, pertanto può essere utilizzato come disinfettante.

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Antinfiammatorio, antidolorifico

Migliora l’ossigenazione, inibisce l’attivazione e l’adesione leucocitaria e piastrinica, inibisce l’attivazione della fosfolipasi A2, delle ciclossigenasi e delle metalloproteinasi. In questo modo inibisce la risposta infiammatoria bio-umorale.
Inibizione della sintesi di prostaglandine proinfiammatorie.
Inibizione della liberazione di bradichidina e composti algogeni.
Attraverso la produzione di un temporaneo e circoscritto stress ossidativo stimola la cellula a incrementare la produzione di sostanze antiossidanti.
Distruzione e inattivazione delle prostaglandine proinfiammatorie.
Inattivazione della liberazione di bradichinina e altre sostanze algogene.
Denaturazione di proteine cellulari da cui derivano sostanze algogene: callicreina, chininogeno, cicloossigenasi, ecc.
Alterazione dei siti recettoriali per queste sostanze algogene.
Incremento della produzione delle proteine dello shock termico (protezione cellulare).
Incremento trascrizionale di nrf2 che agisce inibendo la trascrizione di nf-kb alla base del processo infiammatorio e dell’atrofia muscolare.

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Miglioramento del microcircolo e dei processi metabolici

Stimolazione del metabolismo dell'ossigeno: l'ozono terapia provoca un aumento del tasso di glicolisi dei globuli rossi. Questo porta alla stimolazione del 2,3-difosfoglicerato e all’aumento della quantità di ossigeno rilasciato ai tessuti.
Aumenta la deformabilità e filtrabilità dei globuli rossi.
Riduce l’aggregabilità piastrinica e la viscosità plasmatica.
L'ozono attiva il ciclo di Krebs potenziando la carbossilazione ossidativa del piruvato, stimolando la produzione di ATP (la benzina delle cellule)89\89+789+7.
Provoca inoltre una significativa riduzione del NADH e aiuta a ossidare il citocromo C.
Stimola la produzione di enzimi che agiscono come scavenger di radicali liberi e protettori della parete cellulare: glutatione perossidasi, catalasi e superossido dismutasi.
Le complicanze del diabete sono attribuite allo stress ossidativo nel corpo; si è scoperto che l'O3 attiva il sistema antiossidante che influisce sul livello di glicemia. L'ozono ha prevenuto lo stress ossidativo normalizzando i livelli di perossido organico attivando la superossido dismutasi.
Anche la produzione di prostaciclina, un vasodilatatore, è indotta dall'O3.

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Azione immunomodulante

Stimola la produzione di encefaline ed endorfine.
Attivazione del sistema immunitario: l'ozono somministrato ad una concentrazione compresa tra 30 e 55 μg/cc provoca il maggior aumento della produzione di interferone e la maggior produzione di fattore di necrosi tumorale e di interleuchina-2.
La produzione di interleuchina-2 avvia un'intera cascata di successive reazioni immunologiche.