La maggior parte delle strutture sono organizzate come fornitori di prestazioni «spot», scollegate tra di loro; una miriade di professionisti si alternano all’interno delle diverse strutture fornendo centinaia di prestazioni, in parte anche complementari ma che di fatto rimangono isolate tra di loro, al di fuori di un contesto ragionato di cura integrata. La medicina delle prestazioni più che delle soluzioni.
Per una medicina incentrata sulla persona, invece, l’impostazione deve necessariamente essere diversa.
Cerchiamo di definire lo stato di benessere attraverso una fase diagnostica che integra metodologie cliniche diverse; quando necessario, proseguiamo con il supporto della diagnostica strumentale; in genere, soprattutto in campo muscoloscheletrico, ma anche ginecologico o internistico, ci avvaliamo del supporto dell’ecografia che rappresenta l’estensione dell’esame clinico e permette di avere anche una visione dall’interno. Altre opzioni strumentali o laboratoristiche vengono integrate sempre se ritenute utili.
Definita la diagnosi, poi, si passa alle opzioni terapeutiche che devono prevedere, imprescindibilmente, la collaborazione attiva e anche critica del paziente, ma anche un costante confronto paziente-terapeuta. Nell’ambito delle opzioni terapeutiche siamo orientati maggiormente verso metodiche che permettono anche un riequilibrio generale basate sul concetto che la manifestazione patologica è l’espressione di uno squilibrio più profondo che perdura nel tempo.
Cerchiamo di curare la causa e non di trattare il sintomo.